14.07.04 Pitchformula, recensioni come tool di composizione.
L'importanza (e la possibile fallacità) dell'analisi statistica dei dati emerge dall'uso sempre più intenso dei database, come strumenti per creare senso dalla frequenza o dall'associazione dei dati. L'evidenza che scaturisce dai numeri spesso mescola diversi domini di conoscenza, evidenziando associazioni inedite, che, se non fosse per l'evidenza delle cifre, passerebbero inosservate. Un'esperimento sistematico e originale nella creazione musicale indotta dai dati è stato compiuto da Loren Jan Wilson, in occasione della sua tesi di laurea. Pitchformula, infatti, è un progetto che sfrutta un'analisi verbale condotta sulle migliaia di recensioni contenute nel sito di Pitchfork, ricnosciuto archivio di recensioni musicali. La ricorrenza dei termini nelle recensioni stesse in un accezione positiva o negativa, insieme al gradimento assodato statisticamente di taluni generi o di determinate caratteristiche degli album hanno formato un insieme 'pesato' di linee guida, ossia di indicazioni generali scaturite dal giudizio collettivo e protratto nel tempo dei diversi critici. Le stesse linee sono quindi state applicate dall'autore alla composizione di un paio di brani fruibili online. I risultati non sono per nulla 'asettici', anzi ricalcano un gusto 'pop', sia pure con i limiti di composizione dell'autore, che sembra essere una sorta di spartana quintessenza delle produzioni rock contemporanee. L'autore ha ironicamente sintetizzato la sua tesi nei termini di 'critica musica come tool creativo', ma, per quanto egli stesso nella FAQ dichiari il contrario, è inevitabile tendere a svalutare il lavoro di chi ha scritto quelle recensioni, come 'summa' finale di un'unico pensiero dominante. Viene da sorridere pensando ai possibili risultati di un tool del genere applicato alle recensioni di Rolling Stone come pure di molte riviste pseudo-indipendenti...