|
|
|
|||||||
> News archive | > Neural Magazine | > Neural Station | |||||||
> emusic | > new media art | > hacktivism | |||||||
. book (edited by) Ursula Frohne, Mona Schieren, Jean-François Guiton Present Continuous Past(s), Media Art. Strategies of Presentation, Mediation and Dissemination <book> Springer ISBN 3211254684 Il senso e il ruolo storico dell''archivio' di oggetti culturali riguarda da vicino la nostra ossessione per la memoria, e l'aggrapparsi a brandelli di vissuto che fermano il proprio tempo istantaneo, riportando le lancette altrove. Questi atti dell'omonima conferenza (a sua volta intitolata come una celebre straniante installazione di Dan Graham del 1974) riguardano la tutela di un'eredità culturale basilare per comprendere la contemporaneità. Il restauro di 'originali', nel caso dei video, ad esempio, spesso si perde nel suo stesso significato a causa del numero e dell'etichettatura manuale delle copie fatte, mentre nel caso dei mezzi digitali perde di senso, pur mantenendo un'altissima instabilità a causa della rapidissima obsolescenza dell'hardware. La digitalizzazione, infatti, è un percorso che trasforma qualcosa di fragile in qualcosa di instabile, pur premiando l'accessibilità ai materiali (che qualcuno si ostina ottusamente online a limitare a spezzoni o singole immagini). Ma nella palude di tecnologie disponibili o introvabili, emerge, fra i testi, lo schema di una formalizzazione di modelli concettuali delle stesse opere (uno dei tentativi di conservazione più interessanti) che salta a piè pari i modelli conservativi legati alla classica analisi tecnica (intesa come il suo codice esecutivo - software - e la sua infrastruttura - hardware) focalizzandosi sull'indissolubile unione della sua struttura funzionale e di quella teorica. |