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05.05.04
rand()%, radio generativa in streaming.
Il mito della 'macchina sonora', ossia della scatola nera che produce musica all'infinito ha origini antiche, ma ricorre sistematicamente nei secoli, come oggetto miracoloso capace di generare suoni estatici. Negli ultimi trent'anni, complici l'immaginario fantascientifico e l'altissima scala d'integrazione dei circuiti elettronici, quest'oggetto ha mutato il suo status da leggenda a prototipo. Il codice scritto per implementare algoritmi di musica generativa ha liberato le mire di creazione di entità musicali autonome, percepite quasi come 'vive'. Uno stadio primordiale, forse illusorio d'intelligenza artificiale, che in rand()% si accoppia alla distribuzione a richiesta di una radio online. Il progetto, sviluppato da Joe Gilmore e Tom Betts infatti è costituito dallo streaming di opere generative di musicisti elettronici che rendono perennemente attiva la trasmissione senza che essa sia mai uguale a sè stessa. Si tratta dello stadio successivo di fruizione di questo tipo di composizione, dove i frutti di singolare originalità delle rispettive macchine software vengono diffusi in sequenza. In questo modo la macchina viene ascoltata nelle sue composizioni parametriche attraverso un broadcasting continuo e programmato nei cavi e protocolli della rete. E così, attraversando i secoli, le 'sound houses' in cui nasce ogni suono, immaginate da Francis Bacon nella sua Nuova Atlantide, così come le composizioni per dadi codificate in precise istruzioni da Mozart nel 'Musikalisches Wurfelspiel' trovano una forma pubblica in questo progetto che sfrutta i potenziali amplificatori insiti nei pacchetti TCP/IP, per offrire indefinitamente la sua cornucopia di suoni.