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08.07.03 Responsive Portrait, ritratti interattivi.
Se lo stupore della fantascienza degli albori era quello di dotare le macchine di 'emozioni', nell'arte elettronica comtemporanea sono i comportamenti antropomorfi a fare sistematicamente capolino dalle opere, ispirando il superamento definitivo dell'interfaccia nel rapporto uomo-macchina. I Responsive Portrait di John Gerrard mettono in pratica senza difficoltà quest'approccio prendendo a prestito un archetipo storico dell'espressione artistica. Due monitor piatti sensibili al tatto contengono altrettanti ritratti, generati da scansioni tridimensionali che interagiscono, anche nella prospettiva di visualizzazione, alle azioni dell'utente. I due ritratti sono attaccatti a bracci snodabili che ruotati cambiano in maniera corrispondente l'angolazione della visuale, in una specie di antico dittico. Nell'avvicinamento temporale ad una rappresentazione antropomorfa credibile, quest'opera costituisce un'ulteriore ricerca nel campo delle nostre emozioni legate alla rappresentazione della nostra specie.