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22.01.03 RFID, frequenze radio che identificano tutto.
RFID è l'acronimo di Radio Frequency Identification, ed è uno dei nascenti standard di identificazione che agisce tramite microchip talmente minuscoli da poter essere innestati in qualsiasi oggetto. Le dimensioni di questi chip sono nell'ordine dei granelli di sabbia e sono capaci di percepire una radio frequenza rispondendo con la trasmissione del loro unico codice d'identificazione 64 bit, e per farlo non hanno nemmeno bisogno di energia, visto che riescono a sfruttare l'energia del segnale in arrivo. Già le mega catene di distribuzione Walmart e Tesco stanno testando pubblicamente gli 'scaffali intelligenti' che verificano la presenza delle merci, facilitando l'inventario e la rilevazione di furti. E la tedesca KSW-Microtec ha brevettato un RFID tag 'lavabile' e quindi adatto ai vestiti mentre la Banca Centrale Europea sta prendendo in considerazione l'ipotesi d'introdurre tag nelle banconote a partire dal 2005. Il costo per un'industria di un tag dovrebbe essere entro i 25 centesimi di euro che possono scendere a 10 se si ordinano 1 miliardo di tag. Inutile dire che l'enorme rischio di queste tecnologie è il controllo più invasivo mai realizzato. Dai fini commerciali (rilevare i prodotti già acquistati da un cliente, offrendoli ciò che probabilmente può desiderare) a quelli di sorveglianza (verificare costantemente un sospettato) fino a quelli criminali (rilevare i possessori di merci costose) l'unico a perderci sicuramente è il cittadino e, soprattutto la sua privacy sempre più vaporizzata, nonostante le ipocrite rassicurazioni delle industrie. Un gruppo affiliato al MIT, l'Auto-ID Center, che si occupa di standard ha già annunciato un'applicazione che permetterà di distruggere i tag con un reader economico. E speriamo che questa non sia l'unica speranza.