03.12.02 Censure RIAA, mp3 nelle aziende e cifre p2p.
- L'ultima arrogante minaccia della RIAA ha colpito il quotidiano telematico 'Register', che ha per tutta risposta ripubblicato online, senza commenti, la lettera mandatagli da Amy Weiss, capo ufficio stampa della lobby dei discografici americani. In questa comunicazione si fa finta di non accorgersi del sarcasmo usato a piene mani dalla testata in gran parte dei suoi articoli, richiedendo esplicitamente una rimozione dell'articolo stesso dalla rete.
- La software house Packeteer ha rilevato dalle sue dimostrazioni ad oltre cinquecento aziende inglesi, durante le quali ha rilevato come l'ottanta per cento di esse possiede files musicali o video non autorizzati sui computer degli impiegati, ottenuti attraverso l'uso di client p2p.
- Secondo un recento studio della Jupiter Media, circa il 40 per cento degli utenti internet che usano connessioni a banda larga, come l'adsl, condividono files musicali in rete, cifra che scende al 18 per cento per gli utenti con connessioni dial-up. La percentuale di questi utenti disposta a spendere per acquistare altra musica, ad ogni modo, è doppia rispetto a quella degli utenti che non hanno mai utilizzato le reti p2p.