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18.05.04
Robot Rock Band, Earache generata da robot.
Fra i ruoli delle performance musicali dal vivo c'è quello di mostrare davanti ai propri occhi l'esecuzione di un brano da parte degli artisti, atto che nel tempo assomiglia sempre di più ad una prova della verità sulle effettive capacità degli stessi, fuori dalle sapienti alchimie sperimentabii in studio. Ma cosa succede se gli esecutori sono solo delle macchine? A dare una parvenza d'azione è richiesto che almeno ci sia qualche movimento fisico che sgombri l'atavico dubbio del playback. Ed è proprio questa l'impostazione data alla Robot Rock Band, costituita da quattro apparecchi robotici controllati da un software elaborato in Pure Data che applica delle tecniche generative di tipo probabilistico. In più lo stesso ensemble controlla lo stream video prodotto durante le performance, nonchè tutti i processori di effetti audio. I brani sono dichiaratamente ispirati alle brevissime ed estremamente intense composizioni di alcuni artisti della Earache, storica label di band come Napalm Death, Sore Throat e soprattutto i Naked City di John Zorn. In effetti dall'ascolto effettuabile online si percepisce un'impostazione stilistica ricorrente che produce un certo tipo di 'noise' d'autore', qui codificato in termini non deterministici, concretizzando un eccellente esempio di simulazione generativa di un modello culturale già metabolizzato.