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17.07.02 Ryota Kuwakubo, digital-artigiano minimale.
Ryota Kuwakubo si autodefinisce un 'device artist', ma in realtà è un abile artista che costruisce software e aggeggi elettronici da solo. Ogni lavoro è curato nei minimi particolari e sfoggia un design senza la pur minima sbavatura. Il sito è una carrellata dei suoi prodotti fisici e immateriali. Fra i primi si trovano il PLX, una consolle per videogiochi minimali autocostruita che permette la competizione fra due giocatori, il Vomoder, un registratore di messaggi dall'interfaccia antropomorfa e il Bitman, una specie di tamagotchi in cui un omino in pixel danza stimolato dall'utente. Lo stesso Bitman si può fruire fra i piccoli pezzi di software programmato in java presenti nella sezione dedicata. Si tratta di piccole animazioni più o meno interattive denominate TinyToys, che indagano la percezione della tecnologia con naturalezza, compresa l'appendice con una versione del videogame Asteroids, in cui si guadagnano punti riclando i rottami di satelliti artificiali. Kuwakubo ha ricevuto una 'Honorary Mention' nella categoria Interactive Art della prossima edizione di Ars Electronica.