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22.06.04
Sonification of Virtual Space #1: Lost.
Le reti peer to peer dello scambio condiviso d'informazioni costituiscono un territorio a sè stante, non ufficiale, non archiviato e non responsabile dei dati che vi transitano. L'insieme di testi usati per definire i files e le parole chiave usate per ricercarli forma, a sua volta la superficie invisibile di questo mondo effimero ed etereo, ma costantemente affollato di presenze e di contenuti, e quindi, in un certo senso la sua interfaccia primaria. Sonification of Virtual Space #1: Lost di Mark Brady scansiona questa superficie specchiandola nello schermo pubblico di un'installazione, senza censurare nulla. Ciò che emerge è uno spaccato del desiderio collettivo fatto di icone pop, corpi visualizzati, sottogeneri culturali e software tool. Una cornucopia instabile e sfuggevole che nella sua visualizzazione d'insieme diventa voce della moltitudine delle richieste. Ogni query viene cantata lettera per lettera da un programma di sintesi vocale e associata ad uno stream di suoni che comprende un sottofondo continuo fatto del mugolio continuo dei dati di passaggio che s'interrompe quando un peer perde la sua connessione. Una visualizzazione di dati che libera l'interpretazione di un sistema collettivo inarrestabile, e del senso che continuamente l'attraversa.