neural online


 
 
 > News archive  > Neural Magazine  > Neural Station  
 > emusic  > new media art  > hacktivism  
.art

27.03.03 Source, 14 installazioni di media art.
Source costituisce la parte (in anticipo) dedicata ai new media dell'Image Festival (IF) di Toronto, che si inaugurerà ad Aprile. Quattordici installazioni raccontate nel sito secondo una sorta di 'dietro le quinte' che i curatori assimilano al 'codice sorgente' delle stesse, e sono displocate in altrettante gallerie della città. La varietà delle tematiche affrontate non fa disperdere comunque il filo rosso dell'uso critico dei media o delle tecniche utilizzate, dai loop visivi ai sensori, dalle telecamere di sorveglianza alle news televisive. Nel dettaglio le installazioni riguardano: l'intercambiabilità del contesto in 'And So Departed (Again)' in cui cinque registi hanno diretto la medesima scena in cui l'artista/attrice Judy Radul muore, la strutturata interattività fra artisti e pubblico di 'Artist-Astronaut' di Debra Solomon, i microcontrollori che rispondono alle diverse tipologie di respiro, infarciti di pezzi organici (tessuti, bolle contenenti sangue) di Sabrina Raaf in 'Breath I: Pleasure', i loop di 12 secondi dell'aggressiva e inevitabile separazione fra madre e figlio in 'Byte' di Lyla Rye, le interazioni ambientali di Stéphane Gilot in 'Genetic Transformation Unit for the Colonization of Mars', la narrativa in sovrapposizione di fimati ripresi da telecamere di sorveglianza e mappe di carceri in 'I Thought I Was Seeing Convicts' di Harun Farocki, la narrativa personale e i flip-movies (rispettivamente blog e rollover ante-litteram) in My 'Best Friends Ever and My One True Loves' di Brett Simon, le notizie televisive simulate algoritmicamente da 'Network' di Siebren Versteeg, le regole degli spazi sociali in 'The Rules of the Game' di Gustavo Artigas, l'occulto nell'interazione sociale attraverso le tecnologie di FASTW†RMS in 'Shagbat', il software psicogeografico di Wilfried Hou Je Bek in 'Social Fiction', le cantanti reclutate da annunci sul giornale di Althea Thauberger in 'Songstress', il razzismo meccanico delle forme di sorveglianza denunciato da David Rokeby in 'Sorting Daemon' e le realtà parallele della mini-collettiva 'Push Play'.