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06.03.03 Studiare turntablism al conservatorio.
Le nuove tendenze musicali fanno sempre fatica a varcare le porte dei conservatori, soprattutto quando utilizzano strumenti considerati poco ortodossi. Il turntablism appartiene senz'altro a quest'ultima categoria, visto che gli insegnanti nutrono ancora forti resistenze a considerare un oggetto nato per riprodurre dei supporti sonori come un mezzo per crearne di originali e articolati. Stephen Webber è un docente del Berklee College of Music di Boston, ed ha tentato nel provato nel 2000 ad inserire un corso su questi temi nel curriculum, respinto apparentemente solo per problemi di budget. L'insegnante non si è perso d'animo ed è riuscito a pubblicare 'Turntable Technique: The Art of the D.J.', un libro che mette a punto, forse per la prima volta, un metodo musicale per aspiranti dj hip-hop. Nel testo si descrive una traduzione della notazione musicale tradizionale per formalizzare l'approccio dei turntablism, oltre ad un corso formato da lezioni ed esercizi incluse le tecniche di back-spinning, beat-matching e di four-finger crab scratch. Scritto come se si stesse trattando un qualsiasi strumento musicale, includendo quindi anche particolari come la posizione e la pressione della mano, è diventato uno dei best seller della Berklee Press, che ha aperto una sezione su questi temi curata da Webber, intitolata Tools for Djs. I virtuosismi stilistici della manipolazione vinilica al fine di creare ritmi, scratch percussivi e suoni astratti erano stati già presi in considerazione in un corso all'Università della California di Berkeley ('Introductory Turntablism') nel 1998, mentre fra le scuole private è celebre la Scratch DJ Academy di New York.