14.03.05 Taxi_onomy, psicogeografia con database e taxi.
La percezione del territorio è al centro di due pratiche culturali parallele: la psicogeografia, con le sue radici situazioniste ma fortemente reingegnerizzata dalle tecnologie di locazione, e il mapping, ossia la definizione di zone nel territorio indefinito che sta nella sovrapposizione di materialità e immaterialità. Taxi_onomy di Celine Condorelli e Beatrice Gibson mescola queste due metodologie, tentando un mapping urbano attraverso i famosi taxi neri presenti in Inghilterra come in India. Questi mezzi sono usati come simbolici veicoli di esplorazione e ricerca del territorio, ma la parte più interessante del progetto sembra la realizzazione di database online che mettono insieme l'esperienza delle esplorazioni. Quello realizzato su Mumbai dagli studenti del KRVIA connette luoghi, la loro storia e la simbologia che hanno assunto nel tempo attraverso un'ottica collettiva e personale al tempo stesso. L'interpretazione del territorio, infatti, attraverso occhi multipli e un percorso comune, si traduce in una tassonomia dei luoghi ricca e inusuale, capace di portare ad una classificazione articolata e dai molteplici significati. Questo data-tourism mobile e partecipato fa saltare tutti gli schemi industriali di turismo, basati sullo sfruttamento mercantile della curiosità di conoscere e di spostarsi, e orientati a fornire esperienze precotte e stimoli ben direzionati. La spontanea collezione d'informazioni di Taxi_onomy, invece, ottenibile anche come incrocio di concetti porta ad una visione liberata del territorio, interpretata e vissuta come dati fluttanti dentro le categorie che ognuno può stabilire.