22.02.05 Taxonomy of my Room + The Journal for Patterns Recognised, arte dei percorsi quotidiani.
Le capacità descrittive del linguaggio hanno indubbiamente subito una brusca accellerazione dalle possibilità di confronto e di accesso, enormemente amplificate dall'orizzontalità della rete. L'acquisizione di inedite possibilità di delineare il reale e l'immaginario è stata in parte indotta dal confronto continuo con degli schemi strutturali del codice e con le sue possibilità ricorsive. Eccellenti in questo i redattori di socialfiction.org, già autori della performance .walk e di L-Expression hanno dimostrato un ulteriore detournazione di un classico strumento grafico/testuale a fini rappresentativi. Taxonomy of my Room, infatti usa un modello dati object oriented per descrivere la stanza dell'autore. Secondo lo stesso, scrivere una tassonomia di un luogo familiare e potervi accedere in remoto è un po' come poterlo 'visitare' o ricostruire nella propria mente tramite un oggetto concettuale ibrido fra un inventario e una mappa mentale. Fra queste oblique traiettorie di rappresentazione c'è un ulteriore tentativo di dare seguito a questo tipo di pratiche psicogeografiche evolute, legittimandole attraverso un allargamento del confronto. Si tratta della creazione di una rivista online (in PDF e con l'obbligo per qualunque collaboratore di stamparne almeno 5 copie da distribuire ad amici e parenti) The Journal for Patterns Recognised dedicato alle tecniche di riconoscimento di pattern specifici all'interno di dati pensati per una diversa interpretazione. L'indubbio fascino esercitato dalla creazione di nuovi spazi d'immaginazione per mezzo di modelli linguisitici comuni rischia così di contaminare estesamente analisi e produzione di opere elettroniche, infondendo linfa vitale nella produzione intellettuale attraverso una continua palestra di prospettive possibili.