neural online


 
 
 > News archive  > Neural Magazine  > Neural Station  
 > emusic  > new media art  > hacktivism  
.art

19.01.04
Telesquishy, morbide e distanti presenze.
La sensazione di essere soli davanti allo schermo e l'insopprimibile esigenza di contatto e gratificazione istantanea della comunicazione con altri esseri umani è una delle peculiarità del collegamento in rete, in cui si è potenzialmente in comunicazione col pianeta, ma fisicamente soli. Già in The Other End, questa semplice ma primaria necessità veniva soddisfatta riducendo i segnali al minimo, ma cogliendo l'essenzialità della sensazione di una presenza viva al di là dell'infinito groviglio di cavi che si estende dalla propria macchina. Telesquishy, un'opera di Josh Nimoy, già autore di BallDroppings, consiste in una coppia di morbidi apparecchi collegati via USB ai rispettivi computer a loro volta collegati ad internet. Alla manipolazione di uno corrisponde la luce soffusa emessa dall'altro, che da blu diventa rossa con varie gradazioni (dal rosa al porpora) a seconda dei movimenti effettuati. Pensata per romantici e distanti amanti, l'opera affonda le mani nella solitudine e nella lontananza, medicate da un dispositivo che con la sua reattività concretizza la 'presenza' dell'altro in una astratta forma fisica, accolta con successo dai nostri recettori organici.