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23.08.02 The Pleasure of Language.
La trasformazione del linguaggio scritto, o meglio composto tramite una tastiera, è stata rapidissima negli ultimi anni, in cui la quantità di messaggi scambiati è aumentata con progressione geometrica in rete grazie a impagabili mezzi quali la posta elettronica e le chat. Questi cambiamenti sono riflessi attraverso la lente distorta dei net artisti che hanno tentato di contestualizzarli in una prospettiva contemporanea, ed evidenziati nella mostra The Pleasure of Language inauguratasi il 24 agosto presso il Netherlands Media Art Institute di Amsterdam. Cinque sono i lavori selezionati: 'Over/Hear' di Brandon LaBelle, un'installazione sonora che spazia nelle possibilità armoniche del linguaggio; 'iow inanalbipootv mmif with mftw ibn and cotlflgohaha isbt' di Péter Frucht che trasforma graficamente in una prospettiva tridimensionale parti estratte dal flusso continuo delle chat; 'M[ez]ang.elle', termine che definisce il liguaggio poetico-matematico di MEZ (Mary Anne Breeze) usato in tutte le sue comunicazioni che riflette suono, significato, codici di programmazione e simboli matematici, cercando di creare un linguaggio che rifletta appieno il concetto di rete mondiale indormatica; 'Hypoderm', invece è il frutto di una collaborazione fra Netochka Nezvanova e Jaine Evans, e permette si svelare pezzi di testo stabilendo un linguaggio fisico di presenza, assenza e movimento, associando parole e frasi attraverso una relazione data dai movimenti degli utenti; 'Substitutes' di Imogen Stidworthy, è un video para-documentario in cui due giovani cantanti rumeni in azione, e le successive reazioni alla loro prestazione da parte di altre persone si sovrappongono all'esibizione originaria rendono un'interessante stratificazione di linguaggio e suono. Durante l'inugurazione della mostra è stato infine ospitato l'intervento 'See You' di Kkep, che usa il procollo SMS per personalizzare i telefoni cellulari con un'immagine degli occhi del'utente.