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.art 05.05.03 The RemoteHome: a new home for the mobile society. Connettere gli spazi è una pratica che deve ancora superare la primordiale condivisione delle immagini o la descrizione verbale, più o meno in tempo reale degli stessi. The RemoteHome: a new home for the mobile society è un lavoro di spazi comunicanti a grande distanza prodotto da Tobi Schneidler dello Smart Studio / Interactive Institute di Stoccolma. In due luoghi, il Raumlabor di Berlino e il famoso Science Museum di Londra, sono stati allestiti due appartamenti connessi con i protocolli di Internet. L'arredamento e l'architettura dei rispettivi spazi, sono stati concepiti per rivelare modalità di comunicazione tattili e visibili fra occupanti amichevoli. Questo è proprio il ruolo dei visitatori nelle rispettive città, distanti diverse centinaia di chilometri. Un coordinamento temporale permette, inoltre ai due spazi di essere aperti nelle stesse ore, nonostante l'ora di differenza del fuso orario. Rimettendo in discussione uno dei cardini della società contemporanea, ossia lo spazio d'origine e di appartenenza, questa installazione destabilizza il concetto stesso di 'casa', come luogo chiuso e controllato, e ne rilancia la possibile apertura comunicativa con gli spazi esterni. Questo in un periodo storico in cui la mobilità e la distanza sono diventati fattori diffusi nella quotidianità della vita occidentale, in quella che già viene definita come 'remote-society', e le reazioni cinetiche, luminose e dimensionali di RemoteHome s'innestano conseguentemente nella familiarità degli spazi abitativi, trasformando la materialità delle strutture in medium a tutti gli effetti. |