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English version Ê .art 17.02.03 Translocations, globalità locali. Translocations è una mostra di opere di network art inaugurata al Walker Art Center di Minneapolis (USA), tesa ad indagare cosa resta di 'locale' in un sistema globale per sua stessa natura come quello della rete. Curata da Steve Dietz, responsabile dei nuovi media del prestigioso museo del Minnesota, l'esposizione ospita nove opere, capaci di confrontarsi dinamicamente e di fornire tantissimi spunti di riflessione e dibattito. 'Big [b]Other', ad esempio è il blog messo su dall'artista messicano Fran Ilich, che coinvolge una decina di artisti che discutono di temi quali la riappropiazione degli spazi del mondo come forma d'arte, in aperto contrasto col concetto di museo o di galleria d'arte, e che portano a temerarie conclusioni, come quella che 'il museo è il mondo'. Sempre per restare nel campo dei blog, anche 'Opus, Architecture for Temporary Autonomous Sarai' del Raqs Media Collective utilizza questo strumento, ma mettendo l'accendo sul punto di vista collaborativo, in quanto ciascun intervento in forma di testo/foto/video può essere modificato dagli altri partecipanti in piena libertà. In 'Translation Map' di Warren Sack e Sawad Brooks, è possibile scrivere e inviare email a 250 nazioni diverse, affrontando i problemi di comunicazione linguistica che a tutt'oggi isolano le culture meno accreditate in occidente. La procedura prevede però il posting del messaggio da tradurre nella lingua desiderata (una delle seimila disponibili), passando attraverso la richiesta di collaborazione al newsgroup più indicato per questo tipo di bilinguismo. 'Translocal Mixer' del gruppo brasiliano Re:combo, invece, consiste in un pannello di controllo interattivo per mixare suoni di Recife con quelli di Bucarest e altre città, avallando l'idea che tanto più internet diventa globale, tanto più le comunità locali accentuano e cercano di preservare le proprie caratteristiche locali. Andreja Kuluncic, da Zagabria, con 'Distributive Justice: America', contribuisce significativamente al dibattito con il suo gioco online che permette di simulare comunità che si scambiano gratuitamente merce fra di loro. Pure il lavoro di Julie Mehretu + entropy8zuper!, intitolato 'Twin Cities as East African Cities' si muove su un terreno di confronto. Il giapponese Takuji Kogo, invece, gioca in 'Fox 9 News: Non Broadcasting Time @ Twin Cities' sul paradosso del luogo dove si confenzionano le news dal mondo (uno studio della Fox) e la sua visione vuota ampiamente esplorabile. E sempre in tema di controllo va segnalato anche il lavoro degli alpha 3.8 intitolato tsunamii.net. I due avevano attivato già lo scorso anno a Kassel per Documenta 11 questo progetto che induceva la navigazione di un browser a distanza, a seconda del percorso che i due componenti del gruppo avessere compiuto a piedi trasmettendo i dati attraverso dei ricevitori GPS. |