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10.06.02 Trigger: Game Art, arte dei videogame a Melbourne.
Si è conclusa da pochi giorni al Gamma space di Melbourne (Australia), Trigger: Game Art, un'ampia mostra di videogame e video che hanno a che fare con questo tipo d'immaginario. Curata da Rebecca Cannon l'esposizione esplora molti diverse attitudini e tecniche, come in 'Quilted through organ' di Delire e 'Skin Pack' (nell'immagine) di Erceg+Salvatore, che costruiscono la loro poetica a partire dal motore di Quake, il primo trasformandolo in uno strumento musicale che viene suonato con gli oggetti presenti e le interazioni dell'utente, mentre il secondo mostra quattro dei personaggi del gioco nudi, attingendo a film porno per i campioni sonori. Web-game, invece, sono 'Nerve Game' di Sowerwine+Wilczek e 'Blam' di Isobel, rispettivamente un gioco che si mescola ad un fumetto e un altro i cui obiettivi sono decisamente poco chiari al giocatore. In 'Level 5' di Mastrantone, poi, si ricostruisce lo spazio dell'esposizione attraverso il codice pubblico di Unreal Tournament, mentre 'All Your Base' di Zero Wing mostra il videogioco con una celebre frase d'apertura, tradotta malissimo in inglese dal giapponese, diventata un oggetto di culto. 'Urban Invasion' documenta le performance di Space-invaders, il francese che semina simboli degli alieni del celebre gioco in giro per le città che visita. Molto diversi gli approcci in 'Matrix' e 'Tum Raider' di Strange Company, in cui robot software giocano contro gli utenti all'interno di una LAN, la cui applicazione è, ancora più evidente in 'The Buff and the brutal' di Droma Production in cui viene inscenata una soap opera di gladiatori day. Non mancano gli omaggi ai microchip degli anni ottanta, a partire da 'Arcade 84' di Dave Dries, un video costruito con materiale di MAME, 'Smile and Fresh' di Isobel, esempi di giochi ad 8 bit che ritornano nell'estetica di 'Video Computer Systems' dei Golden Shower, una band che dichiara di avere come unico scopo 'il ritorno del mondo a quello che erano gli anni ottanta' e infine 'Poly800vs6581' di TIm Koch+Frog Bomb che accoppiano a melodie composte con SID del C64 immagini di vecchi computer. A rappresentare la fantasiosa degenerazione dei codici ci sono invece 'Gameboy_ultraF_uk' (vedi Software art: Gameboy autodegeneranti. e 'Nestune' di Collapscone che sfrutta un NES (Nintendo Entertainment Sysytem) per corromperne grafica e audio.