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.hacktivism
Vigilance 1.0, Martin Le Chevallier
22.06.04
Vigilance 1.0, giocare al sorvegliante.
La psicologia della sorveglianza comprende la chiamata alle armi contro un nemico comune (quale che esso sia), che può essere 'prevenuto' nelle sue malefatte attraverso un controllo costante. In questo senso i sorveglianti sono quindi investiti della responsabilità di controllare, aumentando il proprio delirio d'onnipotenza e liberandolo dai sensi di colpa. Ma le condizioni reali di un sorvegliante non sono in fondo così allegre, dopo un primo momento d'esaltazione, come dimostra Vigilance 1.0 di Martin Le Chevallier, che concretizza queste insane pulsioni in un videogioco mirato ad ottenere, appunto, l'effetto contrario. Errori clamorosi, noia e tensione costante d'attenzione dopo un po' prendono il sopravvento, con la frustrazione del giustiziere che non ha volto nè gloria perchè rinchiuso nella sua buia stanza di monitor. La matrice di sedici schermi simulati guarda strade, supermercati, parcheggi, negozi, scuole, ed altri luoghi pubblici, spazi sempre più deputati alla politica della protezione dal terrore propagandata dalle amministrazioni conservative. Il proprio senso critico non ha il tempo necessario per intervenire, mentre il miraggio di diventare l'eroe che 'bonifica' la città offusca le reazioni, provocando errori di valutazione che fanno decrementere il punteggio totale. Alla fine i sospetti si moltiplicano e si confondono, provocando una sostenziale e salutare confusione e crisi d'identità del sorvegliante, condannato a districarsi con la sola analisi delle immagini in pixel, crocefisso nell'illusione che basti questo per distinguere un criminale da una persona qualunque.