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What Sound Does a Color Make?, Indipendent Curators International, ISBN 0916365719 . book
What Sound Does a Color Make?
<book> Indipendent Curators International
ISBN 0916365719
Se le sperimentazioni delle relazioni fra suono e immagine affondano le loro radici negli analogici ma ugualmente effervescenti anni settanta, molte di quelle idee vengono riprese e sviluppate fino a mutare in nuovi concetti, attraverso i paradigmi delle tecnologie digitali. Dai lavori storici di Nam June Paik / Jud Yalkut, Gary Hill e Steina / Woody Vasulka si passa gradualmente a Robin Rimbaud / Scanner, al collettivo D-Fuse, Steven Vitiello, Atau Tanaka, Granular-Synthesis e Fred Szymanski, scandagliando molti diversi aspetti di ciò che lega la stimolazione della retina a quella del timpano. Dalla generazione indotta da uno dei due fattori (suono che condiziona l'evolversi della grafica e viceversa) all'emulazione di fenomeni sinestetici, dal suono reso nelle sue possibili caratteristiche morfologiche alla voce, legata indissolubilmente ai tratti somatici di chi la emette, questo catalogo, espressione dell'omonima mostra presso l'Eyebeam di New York rende il connubio del senso delle immagini col suono a cui si legano. Ma, viene da chiedersi, questo legame non è sempre presente nell'attuale produzione delle opere audiovisuali? In effetti il legame fra immagine che varia nel tempo e suono è sempre più stretto, ma sono molteplici i livelli in cui questa 'sintonia' è lontana dalla 'simbiosi' qui ricercata. Dai videoclip e il vjing ai soundtrack (modi opposti di elaborare prima un elemento e poi di 'derivarne' l'altro), passando attraverso il processo di realizzazione delle installazioni, i due elementi (visivo e auditivo) restano indipendenti a meno di non volerli legare all'interno del processo di creazione. In questo modo il loro stesso codice genetico si trasforma per raccogliere gli elementi alieni della controparte, in una reciproca mutazione che finisce per arricchire entrambi, innovandoli all'unisono.