p a p e r
Factsheet Five
autoprodotto
La bibbia americana delle fanzine, continua imperterrita sulla sua strada,
affollata con più di duemila (!) recensioni a numero. Suddivisa,
almeno in quest'ultima uscita in categorie sufficientemente comprensive,
fra cui le sempre sorprendenti Grrrlz, Queer, Food e Spirituality, le centosessanta
pagine della rivista delle riviste ospitano occasioni irripetibili di editoria
'amatoriale' solo per comodità di definizione. Accanto, infatti,
alle numerosissime zine impaginate in maldestre fotocopie, e pur ricche
di spunti apprezzabili quando non di contenuti eccellenti, troviamo anche
patinate quanto misconosciute realtà editoriali spesso dal sorprendente
assemblato. Sezioni sonore, ugualmente assortite con peculiarità
a trecentosessanta gradi, e di pubblicazioni libresche, affollano definitivamente
il panorama vasto e ricco che rende la scoperta di piccoli tesori informativi,
una divertente caccia al tesoro di stampa.
info: f5seth@sirius.com
voto:
r o m
C. Todd Robbins
Sound Toys
Voyager
Sound Toys, ovvero giocattoli, splendidi immateriali giocattoli con cui
agire senza l'impedimento intrinseco nella fisicità di uno strumento
musicale. Ancora un titolo eccellente nella produzione della Voyager, casa
indipendente di San Francisco, caparbia a resistere alle tentazioni di assorbimento
delle major dell'interazione, con una strategia produttiva totalmente incentrata
su qualità indiscutibile e idee innovative senza compromessi. Un
software arguto, ma delicato, dai modi quasi orientali, che offre una sorta
di bacchetta magica con cui selezionare suoni distinti e in accordo e auto-componenti
per nuovi approcci di melodie. Trecento campioni utilizzati, contigui nei
diversi ambienti di gioco, fra cui compaiono strumenti spesso snobbati dal
software a tema musicale, quali armonica, flauto di legno e marimba. La
curiosità cattura immediatamente e un box colorato ci avverte sulla
confezione: "La dipendenza da questo giocattolo può causare
notti insonni e scadenze irrispettate..."
info: Voyager Company
voto:
p a p e r
Various Artists
Net Strike, No Copyright Et(-:
AAA
Sia pure non recentissimo, questo è un titolo che non dovrebbe mancare
sugli scaffali degli sperimentatori di networking italiani. Edito in occasione
degli storici Scioperi in Rete, organizzati dal seminale collettivo fiorentino
Strano Network, il testo cerca di raccogliere un po' di materiale qualificato
per una presa di coscienza collettiva del fenomeno telematico, uno dei più
diretti influssi sociali di questi anni e dei prossimi a venire. Nella selezione
effettuata dai lucidi teorici incontrati nei vari eventi internazionali
a cui il collettivo ha partecipato, spiccano quelli della sempre lucida
Helena Velena, di Geert Lovink, di Pit Schultz, di Peter Lamborn Wilson
(aka Hakim Bey), di Matt Fuller e Morgan Harwood. L'importante (e unica
finora) testimonianza, infine, degli esperimenti sonori interattivi fatti
dagli Oli 13", sempre figli dello stesso collettivo, chiude un episodio
che sarebbe auspicabile vedesse un ricco seguito.
info: Edizioni AAA - via Latisana 6 - 33032 Bertiolo (UD)
voto:
p a p e r
Bruce Sterling
Artificial Kid
Fanucci
Uno dei romanzi più provocatori e visionari di Sterling, impegnato
nella creazione visuale di un protagonista tanto distante nel suo tempo
di ambientazione, tanto estremamente attuale per le dinamiche interiori
e reattive che lo caratterizzano. Ben lontano dalla tecnologia organica
di Gibson, ma molto più interessato alle dinamiche etniche e psicologiche,
l'autore viaggia a volo rapido sui territori di coscienza delle sue creature
letterarie, creando in questo caso, una palpabile ossessione per il linguaggio
televisivo e le sue induzioni pervasive sulla crezione violenta e sulla
analisi del sè in un ecosistema umano sinistro e stranamente familiare
al tempo stesso. Un personale riconoscimento, infine, va alla creazione
dei nomi dei personaggi, intarsiati creativamente in una originalità
da favola.
info: fanucci@mix.it
voto:
Neural
Online