02.07.04 EFF Patent Busting Project.
La EFF (Electronic Frontier Foundation) si è sempre distinta per il pragmatismo condotto nelle sue battaglie, condotte mobilitando avvocati da un lato e facendo opera di lobbying nel parlamento americano dall'altro, senza tralasciare un'efficace comunicazione esterna. Tanti sono i temi che hanno prodotto altrettante campagne: la censura sugli studi sull'SDMI, un database sulle censure, la lotta contro la protezione dei cd, a favore dell'anonimato, per difendere le parodie, il peer-to-peer, e promuovere le licenze aperte per l'audio. L'ultimo in ordine di tempo riguarda un problema nodale, soprattutto nel sistema economico americano, ossia quello della corsa al brevetto. Anche qui, come in altri versanti del diritto d'autore, la tutela della creazione originale si è strasformata nella parossistica annessione di diritti di sfruttamento, spesso in barba ad ogni possibile etica e logica. Per questo il EFF Patent Busting Project ha selezionato dieci brevetti capaci di mettere in crisi innumerevoli piccole imprese e di limitare drasticamente la libertà d'espressione: 'One-click online shopping', 'Online shopping carts', 'The hyperlink', 'Video streaming', 'Internationalizing domain names', 'Pop-up windows', 'Targeted banner ads', 'Paying with a credit card online', 'Framed browsing' e 'Affiliate linking'. L'obiettivo è quello di documentare i possibili danni derivati dalla privatizzazione di queste tecnologie e poi di cercare di far revocare i rispettivi brevetti. Far rimuovere questi feudi di sfruttamento è una sfida doverosa di chi può discernere e intervenire sulla legalità. Per il bene di tutta la comunità, online e non.