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Jeffrey Shaw, Peter Weibel, Future Cinema: The Cinematic Imaginary After Film, The MIT Press . book
Jeffrey Shaw, Peter Weibel
Future Cinema: The Cinematic Imaginary After Film
<book> The MIT Press
ISBN 0262692864
Il settore cinematografico è fra i più conservativi in termini di apertura verso le innovazioni di produzione di fruizione. Lo storico modello 'broadcast' in cui poche grandi case gestiscono la relativa distribuzione in luoghi deputati al consumo, così come le copie più o meno 'blindate' nella riproduzione, non ha subito grandi sconvolgimenti nel novecento. Ma i germi di una riappropriazione personale del medium, che sanciscono la capacità dell'individuo di poter deviare il corso del circolo chiuso, produzione - distribuzione - fruizione, si sono visti già nell'ultimo decennio del secolo scorso in sperimentazioni, opere e installazioni che hanno sempre più utilizzato Il frazionamento dello schermo, la messa in discussione della sequenzialità narrativa, la dimensione spaziale dell'immagine, la simulazione che ha inglobato l'illusione, la contaminazione con altri linguaggi (videogame, televisione, interfacce informatiche), la generatività o le interazioni dirette con i nostri sensi della visione. La condizione 'post-cinematica', quindi, è il fulcro intorno al quale hanno ruotato le esposizioni di cui questo testo ne è il catalogo, sia quella allo stesso ZKM, cha la successiva all'ICC di Tokyo. Con un'interfaccia grafica che precisamente permette d'individuarne i singoli elementi, il libro scorre attraverso la storia della visione collettiva e delle sue innovazioni tecnologiche e concettuali. La sequenza d'immagini e le sue infinite ricombinazioni possibili sono l'archetipo delle trasformazioni che subiscono una delle svolte più importanti con la diffusione dei media personali grazie ai quali si riesce ad avere alla propria mercè ogni singolo fotogramma di un opera, sciogliendo così l'aura che ha avvolto per anni il cinema, come luogo dell'immaginario. E anche se alcune pratiche pur significative (come il mashup amatoriale di celebri film, o l'intervento digitale proditorio su nastri presi in affitto ai videonoleggi) qui non trovano spazio, la cronologia e l'analisi della poetica delle opere è di eccezionale completezza.