neural.it new media art, e-music, hacktivism
neural magazine
suoni futuri digitali
 
 
 > News archive  > Neural Magazine  > Neural Station  
 > emusic  > new media art  > hacktivism  
.art
How to win Super Mario Bros, Alexander Galloway
16.11.04
How to win Super Mario Bros.
é facile trovare siti o riviste specializzate che forniscono le soluzioni dei videogiochi. Spesso mostrano le strutture complessive dei livelli, svelano passaggi segreti o indicano trucchi e 'cheat modes' ai giocatori in difficoltà. Apparentemente anche l'ultima opera di Alexander Galloway, membro del Radical Software Group e coautore di Carnivore, sembra fornire questo tipo servizio. Il titolo How to win "Super Mario Bros" non promette niente di particolare ma basta dare un'occhiata al sito ufficiale per capirne la provocazione. La soluzione del famoso platform della Nintendo è infatti data 'letteralmente', indicando con la classica notazione dei tabulati per chitarra tutte le pressioni dei tasti necessarie a superare gli svariati livelli. A rafforzare il concetto, questi interminabili spartiti sono accompagnati da filmati che mostrano, livello per livello, i movimenti dei pollici sul joypad di un giocatore modello. Anche se i suoni fuori campo lasciano vagamente intuire quello che sta succedendo, è assolutamente impossibile ricavare delle informazioni sul gioco. How to win Super Mario Bros mostra come la 'soluzione', un testo implicito ma empiricamente comprensibile, diventi inintelleggibile una volta reso manifesto con una trascrizione rigorosa. In un certo senso l'opera di Galloway è il funzionamento di una macchina spiegato ad un'altra macchina e può essere messo in relazione con un singolare esperimento, decisamente più goliardico, fatto in un college del Vermont. Un gruppo di studenti sostiene di aver creato con mattoncini lego e componenti elettronici un robot che applicato ad un joypad è in grado di completare il primo livello del medesimo gioco dell'idraulico. Entrambi gli esperimenti ci fanno riflettere sull'inflazionato concetto di interattività. Se il ruolo del giocatore è quello di eseguire meccanicamente una serie di istruzioni, se un essere umano può facilmente essere 'emulato' da un rudimentale robot, non sarebbe più logico lasciar giocare le macchine?
Paolo Pedercini