neural online


 
 
 > News archive  > Neural Magazine  > Neural Station  
 > emusic  > new media art  > hacktivism  
.art

09.12.03
Life 6.0, arte e intelligenza artificiale.
La sesta edizione di Life / Vida, competizione madrilena di intelligenza artificiale e arte ha sfornato il suo annuale verdetto sui migliori lavori, che vengono ricompensati, caso sempre più raro di questi tempi, con vari premi in denaro. La giuria composta da Daniel Canogar, Chris Csikszentmihalyi, Machiko Kusahara, Rafael Lozano-Hemmer, Jane Prophet e Nell Tenhaaf ha assegnato ad ex-aequo il primo premio a 'Dog [Lab]01' dei 'France Cadet', un'ibrido ricombinato di cani robotici a cui sono state implementate bizzare sfumature caratteriali, e 'The Central City' di Stanza, mentre il terzo premio è andato a 'Concrete Music' di Ethan Bordeaux, Ben Recht, Noah Vawter e Brian Whitman, un generatore musicale incastonato dentro un piccolo blocco di cemento, pronto ad evolvere i suoi suoi per trent'anni esatti. Come nell'edizione 4.0, sono state elargite anche delle 'honorary mentions' a: 'Aguas Vivas' di Peter Bosch e Simone Simons, che gioca con le convenzioni visive dell'AI attraverso un'immagine distorta da un motore e dell'acqua, 'Artificial Architecture, 1.0' di Francisco Javier Fernández Herrero, un generatore infinito di strutture architettoniche, 'White Square' di Hanna Haaslahti, in cui credibili ombre simulate e autonome seguono lo spettatore e interagiscono fra di loro, 'The Chinese Room' di Mina Langstrom, un grande fratello su personaggi animati che a loro volta controllano l'utente tramite una webcam, 'Pockets full of memories II' di George Legrady, una infinita sequenza di associazioni di memoria generate da oggetti personali digitalizzati, 'Haptic Opposition' di Simon Schiessl, una simulazione della resistenza di una macchina e perfino della sua ribellione, e, infine, 'Morfogénesis' di Jaime Del Val - Proyecto Reverso, una performance che fa tracciare i movimenti del ballerino per trasformare il suo stesso corpo in uno più astratto a seconda dei suoi movimenti. L'aspetto enfatizzato dai commenti della giuria stessa non lascia dubbi ad un approccio che più che esaltare la tecnica eccellente, lascia spazio ad una lettura originale della ricerca, premiando le idee che inducano una riflessione e scartando a piè pari inutili effetti speciali.