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17.01.03 L'oading, Videogiochi Geneticamente Modificati.
S'inaugura il 17 Gennaio alla Galleria Civica dÕArte Contemporanea Montevergini di Siracusa la mostra L'oading, videogiochi geneticamente modificati che raccoglie dieci artisti dediti alla creazione, manipolazione e riprogrammazione dei videogame. Curata da Valentina Tanni la mostra offre uno spaccato esaustivo dei diversi approcci alla trasformazione del gioco elettronico dal suo riduttivo ruolo di mera escursione ludica. La decostruzione più frequente è quella di usare i software aperti (Doom, Quake et similia) come motore estetico per escursioni inedite nei meandri del codice software, frammentato e ricomposto casualmente. In questo senso possono essere interpretate le involuzioni grafiche di Retroyou, così come i deragliamenti da malfunzionamento indotto di Arcangel Costantini e le autodegenerazioni di Corby&Baily. Altro punto di vista, sempre estetico, è quello che attua modifiche al codice, tali da mantenere il suo sistema iconografico, cambiandone però le usuali regole di simulazione della realtà, come nei personaggi duplicati all'infinito di Brody Condon o la simulazione prospettica innovativa di Victor Liu See-le in 'Children of the Beureaucrats of the Revolution'. Suono e forme astratte sono invece rispettivamente all'origine dei lavori di Delire, in cui l'utente 'suona' letteralmente gli ambienti, mentre l'italiana Chiara Passa prende a prestito solo l'estetica dei videogame per raccontare una metafora sull'amore e i media. Di diversa portata il lavoro dell'albanese Gentian Shkurti, che con il suo 'Go West' contribuisce alla definizione di videogame come medium, riflesso cosciente della società che usa l'estetica e le regole del gioco per comunicare contenuti sociali e politici, senza dimenticare una buona dose di sarcasmo. Contestualmente all'inaugurazione è previsto pure un live set di musica elettronica ispirata al mondo dei videogame a cura del musista italiano e.g.ø;.