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Ê .hacktivism
14.03.03 No War: Brand America, Poster d'autore freeware, brano dei Beastie Boys.
Al rifiuto per la guerra all'IRAQ, suggerito persino da poche briciole di buon senso, si aggiungono di ora in ora atti pubblici e strategie messe in campo dai pochi artisti e collettivi che ancora mancavano all'appello. In primis, la crew di Adbusters che sfida la comunicazione pubblicitaria degli States mirando come sempre al cuore. 'Boycott Brand America', infatti, è ben più che una raccolta di firme online. L'intento è quello di raccogliere adesioni ad una proposta che propugna il boicottaggio dei prodotti americani d'esportazione più celebri, incoraggiando chi vi aderisce a disertare dal primo momento di guerra McDonaldÕs, Niketowns, i cinema di Hollywood, Disneyland, distributori Esso, Texaco, Chevron, evitare l'acquisto di Pepsi, Coca Cola, Gap e Starbucks e non guardare i canali televisivi Fox, CNN ed MTV. Anche le associazioni di grafici si stanno mobilitando per offrire poster anti-guerra d'impatto a chiunque voglia scaricarseli e usarli secondo le regole del freeware. L'iniziativa si può seguire nel sito 'Another Poster for Peace' e fra i partecipanti c'è pure il mitico designer americano Milton Glaser. Non da meno sono i Beastie Boys che hanno messo in free download sul loro sito un singolo intitolato 'In a World Gone Mad' il cui testo dice fra l'altro: 'Now how many people must get killed? For oil families' pockets to get filled?' I B.Boys dicono chiaramente che non si sentono per nulla rappresentati da Bush nella politica internazionale. E fra le infantili rappresaglie istituzionali ai rifiuti di sudditanza europei, c'è pure quella del deputato repubblicano Bob Ney che ha fatto rimuovere a tutte le caffetterie della House of Representative la parola 'French' dai menu, facendola sostituire con 'Freedom', per cui ora si possono acquistare solo 'Freedom Fries' e 'Freedom Toast'...