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Second Life
25.11.04
Second Life, artivism e politica.
I giochi multiplayer online sono, di fatto, la materializzazione di comunità virtuali molto vicine a quelle reali, grazie alle ampie capacità grafiche di rappresentazione di sè e alla infinità possibilità di costruire mondi. La 'vita' che si svolge all'interno di questi spazi immateriali si rispecchia sempre più in una quotidianità che le fa svolgere un ruolo parallelo e interconnesso con la vita reale. Anche l'attività politica, quindi, entra nelle pratiche spontanee e necessarie in questi contesti in cui le attività sociali, sono trasposte in un'altra dimensione e interpretate attraverso gli avatar. Dopo gli interventi pacifisti di Velvet Strike e le manifestazioni di protesta compiute nello spazio di There.com, da tempo all'interno di Second Life, che offre mondi e avatar in 3D, ci sono incontri e accesi dibattiti su tematiche d'attualità. Fra gli ultimi non potevano mancare quelli conseguenti alle elezioni statunitensi. Hanno cominciato i sostenitori di Bush ad indire dopo la vittoria un dibattito pubblico. Subito rintuzzati dagli sconfitti sostenitori di Kerry che ne hanno organizzato un altro mettendo poi in mostra alcune 'sculture', ossia oggetti o composizioni in rendering visibili da tutti i passanti, che sintetizzano le rispettive posizioni sui temi politici d'attualità. Tutta questa attività è costantemente e debitamente descritta da Wagner James, una sorta di reporter di ciò che succede a Second Life, che con schietta professionalità racconta le fantasiose attività possibili in uno spazio immateriale e programmabile. Il genuino entusiasmo raccolto in queste occasioni fa riflettere sul ruolo che le comunità virtuali (e soprattutto quelle che simulano da vicino quelle reali come questa) giochino nella trasformazione della realtà, e sul loro nuovo ruolo di spazio espressivo ben poco irregimentabile nei classici canoni di 'governo'.