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Lev Manovich, Andreas Kratky, Soft Cinema: Navigating the Database, The MIT press, ISBN 026213456X . book+dvd video
Lev Manovich, Andreas Kratky
Soft Cinema: Navigating the Database
<book+dvd video> The MIT press
ISBN 026213456X
La (incerta) non-linearità delle informazioni, culturalmente assodate dal concetto di 'link', sta lentamente ma irreversibilmente cambiando la cultura occidentale, trasformando la nostra rassicurante fruizione 'dall'inizio alla fine' in un percorso che si definisce 'in itinere', attraverso connessioni di differenti potenziali tipologie (concettuali, causali, casuali, ecc.). Mettere quindi in discussione la natura stessa del medium cinematografico, basato sul tempo lineare di fruizione, è una delle conseguenze naturali, come indagato dalla mostra Future Cinema, tenutasi allo ZKM qualche anno fa. In quell'occasione già si delineava questo progetto, condotto da Lev Manovich, celebrato autore di 'Language of New Media', e Andreas Kratky che si basa sulla composizione di una sequenza filmica attraverso un automatico assemblaggio di spezzoni. La sequenza è generata da un esteso database attraverso uno specifico software che analizza le caratteristiche di movimento, i valori di contrasto, il livello di attività e quant'altro traendone le conseguenti decisioni di montaggio effettuate in tempo reale. Il risultato è di tipo generativo, ossia mai uguale due volte, e non tiene, quindi, in conto una specifica scelta narrativa mentre anche la suddivisione dello schermo in più sequenze contemporanee è affidata ad algoritmi che assicurano un equilibrio visivo precalcolato. I criteri formali seguiti per la generazione possono essere futuro oggetto di studio specifico, ricercando il rapporto fra la relazionalità del database e il risultato estetico, ma ciò che resta sospeso (come in ogni processo generativo, inclusi quelli musicali) è la stretta dipendenza dal lavoro di preparazione dei materiali e dei parametri, che nei fatti definiscono le regole di sviluppo, ingabbiandone i risultati in una precisa griglia teorica. Una più marcata e naturale duttilità dei risultati resta ancora un traguardo da raggiungere.