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World Information City, IP City Edition, Knowledge of Free Culture, Institute For New Culture Technologies /t0 Netbase . newspaper
World Information City, IP City Edition, Knowledge of Free Culture
<newspaper> Institute For New Culture Technologies /t0 Netbase
In vista del WSIS di metà novembre a Tunisi, Il progetto WorldInformation.org sta producendo, oltre ad una serie di iniziative, un altro giornale, in formato 'quotidiano' con interventi che sviscerano il problema del diritto all'accesso all'informazione tramite una prospettiva internazionale e molteplice (teorici, artisti, musicisti, attivisti, avvocati, ecc. ecc.). Il controllo esclusivo che le grandi industrie culturali stanno cercando di esercitare, ha come contraltare il diffondersi planetario di iniziative per proteggere lo scambio d'informazioni, il loro riuso e lo sviluppo collettivo e decentralizzato, messo a repentaglio dalla cieca politica protezionistica fin qui perpetrata da multinazionali e governi. Nei paesi in via di rapido sviluppo i contrasti diventano paradossali, con una frammentazione dello scambio d'informazioni attraverso i più diversi media veicolati in canali semi-legali da un lato l'impianto di nuove infrastrutture di produzione commerciale dall'altra, grazie agli infimi costi della manodopera. Non è un caso, quindi, che il prossimo World Information City sia previsto a Bangalore (India) dal 13 al 20 Novembre con un programma di attività che vedrà interventi di David Lyon e Franco 'Bifo' Berardi, una mostra di media art curata da Namita Malhotra, Ayisha Abraham, Kiran Subbaiah che include diversi lavori di artisti locali, fra cui il Raqs Media Collective e internazionali, come il Makrolab di Marko Peljhan e la presentazione di alcuni progetti in divenire, fra cui 'United We Stand', il nuovo lavoro degli 0100101110101101.ORG. Questa città, infatti, è uno dei centri nodali delle trasformazioni economiche prodotte dalle Information Technologies che si sta riflettendo in drastici cambiamenti urbanistici e sociali, con le migliaia di ettari destinati all'attività delle aziende dell''IP Corridor' e il 40 per cento della popolazione che vive nei tuguri dei bassifondi. Il progetto partito nel 2002 ha già prodotto un altra edizione stampata sulla proprietà intellettuale.