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. nu skool, funky breaks, breaks 'n'bass
mixed by Soul Of Man and Phantom Beats
21st Century Breaks
<CD> React
Da pochissimo si è concluso l'annuale Breakbeat Awards, si entra nel vivo della stagione e scendono in campo alcuni tra i maggiori protagonisti di questa scena. Contemporaneamente a 21st Century Breaks, edito con pronta intuizione dalla React, sono in uscita Fabriclive 08, mixato dai Plump Djs, Y4K/Next Level Breaks, a cura di Tayo e 'Fractured', di Dj Hyper, alle stampe per la Bedrock. Battaglia aperta quindi fra le migliori raccolte mixate, e in questo caso si sono fatte le cose in grande, adoperando una metafora calcistica, potremmo dire che intanto la squadra formata dai Soul Of Man e dai Phantom Beats è già andata a segno con una secca tripletta. Si incomincia con il 'Funk'D-Up Mix', messo in campo dalla coppia d'attacco composta da Jem Panufnik e Justin Rushmore, ideatori e menti, fin dal 1995, del progetto discografico Finger Lickin'. Che cos'è l'anima di un uomo, 'What is The Soul Of Man', si chiedevano i due già nella intro di 'Breakthru Volume Uno', l'anima non è lontana dalle passioni, di passioni si vive sulle piste, soprattutto quando i ritmi sono intensissimi, così gioiosi, leggeri ma non superficiali. È la zona meno oscura del pianeta breaks ad essere qui in evidenza, ora più che mai in relazione con la tradizione che attraversa la funkiness degli esordi dei generi hip hop ed electro ('Let It Roll' di Doug Lazy, 'Groove Diggin' degli Stereo 8). In particolar evidenza la conduzione, scevra da grandi tecnicismi ma efficacissima nel flusso energetico. I Phantom Beats Matt Callanen e Neil Cocker non sono da meno, la Plastic Raygun, loro squadra di provenienza, è una label attualmente in fortissima ascesa, è proprio in questo dj-set che sono inclusi, a mio avviso, gli episodi più interessanti. Si parte benissimo con 'Back In The Day' di C83, etichetta En:Vision, si segue in tono con Johan Soh, 'The Blizzard', appena dopo tre passaggi, non facile il compito di un inserimento vocale maschile. E come non citare Stabilizer, con 'What It Takes', con il remix di 'Mercury', o gli Spoon Wizard, grande 'Stop Forking About', a cura degli stessi due conduttori, per non parlare poi di 'Gizmo' nella versione General Midi. L'andamento è più frastagliato, meno continuo, i passaggi sono per ballerini provetti, che godono delle variazioni, la qualità è ottima. Si sale ancora di bpm nel terzo cd, Tek Mix, sempre ad opera del duo Plastic Raygun, le sorprese non sono finite, si vira al break'n'bass, a partire da una lirica 'Romeo', degli Amb, inserendo alcuni dei più particolari e riusciti prodotti di questa etichetta, Napt con l'irresistibile 'Take Me Down', Mulder con 'Listen To The Basstone'. Molte e prestigiose, nel complesso, oltre quelle già citate, le case discografiche coinvolte, Botchit, Fat, Hope, Kilowatt, Chi, Acetate, Mob, Plank, Fuctional, Sound Of Habib, Urban Takeover, Hoojchoons. Buono anche l'artwork di The Designer Republic e come se non bastasse amichevole il prezzo: dire essenziale, è il minimo.
Aurelio Cianciotta