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. jazz, house, italobreaks
5th Suite
Find Pleasure
<CD> Kom Fut Manifesto/Audioglobe
Sin dalle prime note i bassi risultano alquanto sostenuti ma ancora troppo venati dalle tutte italiche reminescenze della scorsa decade musicale, in odore (ancora) di attitudini acid jazz e funk, stilosa ossessione nazionale in molte produzioni che cercano di aggiornare un pubblico ed una scena da tempo arrivate al capolinea. Manca l'allegra disinvoltura e l'estro creativo di un Santos e l'integralismo serioso e militante da 'black music' (che nel bene e nel male regge altri versanti). Poca la carica comunicativa e praticate solo in parte pure le tenui influenze brasiliane (senza la fatica indotta dall'appartenenza e dalla difesa di un genere nessun guadagno appare evidente). In tavola c'è un po' di tutto e si cerca di mettere assieme i sapori, sperando nella confusione in una varietà di gusti che faccia colpo nel mucchio. Si dichiarano comunanze di vedute con l'eclettismo Wall Of Sound e spunta sempre a sproposito il termine breakbeat solo per qualche brano dagli accenti steppati. Eppure i confronti internazionali non devono certo mancare a chi al Maffia (e con l'Institute Of Dubnology) è di casa.
Aurelio Cianciotta