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Various Artists, Ad Aadat, Trade & Distribution Almanac Volume 2 . experimental electronics
Various Artists
Ad Aadat/Trade & Distribution Almanac Volume 2
<CD> Ad Aadat
Derive concrete dei suoni più sperimentali ed elettronici, una raccolta radicale ma disinibita, che opportunamente riesce a farci riflettere sull'urgenza di passare oltre, pensando nuovamente al futuro in termini evolutivi. Senza compromessi di sorta, oltre le ragnatele del postmoderno malamente interpretato, che in maniera assai vaga ancora influenzano molte forme artistico-musicali, il passaggio ad elaborazioni innovative in questa efficace selezione esalta invece i meccanismi digitali, assecondando un estetica tecnologica e lo-fi, da produttori smanettoni, che di nuovo per fortuna (dagli anni del punk ad oggi) incidono musica a volte senza mettere insieme due accordi ma con in testa idee ben chiare su come va il mondo. Corsi e ricorsi nelle subculture metropolitane, adesso digitali, che fanno addirittura emozionare il vecchio John Peel, tanto da promuovere ultimamente la Ad Aadat a label del mese nella sua celeberrima trasmissione a BBC Radio 1. Trade and Almanac vol. 2 assomma una pattuglia di guastatori sonici assai assortita, ben ventuno gli 'autori', spaziando dalle dissoluzioni rave di DJ 100000000 alle raffinate ma ruvide concatenazioni immaginative del plagiarista Donna Summer, attraverso le partiture millimetrico-paranoidi di Horacio Pollard, sopportando i trattamenti finto-etnici, simil-hip hop, di Doddodo (un capolavoro da somministrare malvagiamente ai giovani patiti del look oversize). Post-Warp, post-Tigerbeat, post-Venetian Snares, post-Squarepusher: un catalogo fremente di comportamenti ed intuizioni che non può mancare nella discografia degli utenti estremi di sonorità non convenzionali.
Aurelio Cianciotta