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. electronica
Andrew Duke
Highest Common Denominator
<CD> Piehead Records
Sei remix ed altrettante tracce frutto di trasversali collaborazioni, vedono tornare Andrew Duke, in grande assortimento d'idee, manipolando il possibile. Non dobbiamo stupirci se appena dopo la prima incisione, un remix per Mister Nobu, sotto un refrain grunge alla Nirvana, con elettronici trattamenti, arriva nientemeno che un sommesso e struggente tributo ad Aaliyah. 'Try Again' è bellissima e indefinibile, nella sua essenzialità bene interpreta, al di là di qualsiasi genere, le grandi emozioni che la cantante di colore sapeva infondere. Non capita spesso e ci sembra apprezzabile che con stile elettronico e sperimentale ci si riesca a confrontare così lontano dai propri territori. Andrew Duke riesce a farlo, interpretando obliquamente i Pink Floyd di 'Echoes', veleggiando con i Chicks On Speed o con i Club Telex Noise Ensemble, risultato di una performance insieme in Finlandia. A braccetto con i Monolake, 'Dversion' in questo contesto risulta interlocutoria e cerebrale e anche 'Loon Stats' ripiega su una struttura più tipicamente elettronica e minimale. Con Sandro Perri, aka Polmo Polpo, le scansioni inducono ad ibridi che comportano reminiscenze techno mentre le tre incisioni conclusive (con Dalglish, Anne Sulikowsky e Kim Cascone), ci riportano nelle zone di ricerca più estreme che ugualmente testimoniano dell'eterogeneità dell'artista canadese.
Aurelio Cianciotta