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Various Artists, Avant  Pop, Ghostly International . abstract electronic, leftfield pop
Various Artists
Avant Pop
<CD> Ghostly International
Dal 1999 ad oggi la Ghostly International di Sam Valenti IV, etichetta fondata nella cameretta d'un college dell'Università del Michigan, s'adopera in produzioni trasversali, fitte di riferimenti che spaziano dal pop al nu-electro, dall' abstract idm al leftfield style, sperimentando molteplici approcci ed ispirazioni. Non manca dunque materiale per un'eccellente label showcase. S'aprono le danze (metaforicamente e non) con Dabrye, dall'album 'One/Three' viene scelta come prima traccia 'Whit A Professional', incisione sensuale e trattenuta, glitch e minimal groovy. Neanche il tempo di metabolizzare le atmosfere sinuose e ci ritroviamo in 'City Vs Country' sognanti a ritmi indie-pop (come in una puntata di Dawson Creeck) complice la Mobius Band, foriera d'adolescenziali sussulti. é la volta poi di Aeroc, le sue evoluzioni melodiche, stranite, ci confondono ulteriormente: paesaggi sonori, melodie, arie ambientali, echi folk, tutto si sovrappone con un effetto complessivo assai gradevole e surreale. Dovremo citare l'intero cast tanto la raccolta è ricca di sfumature: Luisine colto in cerebrale midtempo, Daniel Wang con la sua articolata tech-house condita d'influenze italo-disco, Matthew Dear in 'Tide', più oscura, ipnotica. E ancora, Michael Dykehouse con un pop rock lo-fi assemblato in digitale, Christopher Willits, tonale, quasi epico nelle circolari evoluzioni. E di nuovo Dabrye questa volta con Wildchild, ad interpretare a loro modo umori urbani in un cut-up di beat hip hop. Si continua con i Midwest Production, perfettamente a loro agio sotto le insegne dell'avant-pop, per poi passare a Solvent, vecchia conoscenza electro, qui con 'My Radio' un classico della label. Chiude in bellezza Cepia con intricate poliritmie ed accenti melodici densi, sognanti. Chi può affermare in questo caso che l'Università non sia servita?
Aurelio Cianciotta