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Jacques Lu Cont
The Digital Blueprint of Abstract Dance
<2cd> Blueprint/Audioglobe
Grandi aspettative sulla figura di Jack "il conte", ovvero Les Rhythmes Digitales in azione. L'idea di Blueprint è semplice, esplorare generi musicali differenti lasciando estrema libertà al compilatore, anche temporalmente. Pezzi nuovi accanto a produzioni più vecchie che avessero determinato in qualche modo importanti influenze. Mai come in questo ultimo periodo il ricordo degli aspetti brillanti e innovativi degli anni ottanta sembra di nuovo pervadere tutta la comunicazione in bilico fra moda, musica e design. Jacques Lu Cont è un precursore di questo ritorno. Il primo pezzo parte bene, "Ashes to Ashes" di Bowie è un'icona di quegli anni, ricordate lo stupendo video con Boy George a fare da comparsa? La versione straniata di Lassigue Bendthaus prende al cuore. Anche i Cylob e gli 808 State delle tracce quattro e cinque non sono male, i Cylob sono del 1998 e sembrano del 1982, gli 808 State sono del 1991 e sembrano di ieri, sono passati già dieci anni. Nonostante tutto, questa compilation non decolla appieno: "soft machine" non è fra le piŲ belle cose del conte, i Pixies non entusiasmano, anche i Placebo sembrano vecchi. I New Order del 1983 sembrano i Placebo anzi adesso mi sembrano gli Human Legue, basta mi sto sentendo male, non capisco più niente. Per fortuna nel secondo cd arrivano i veri Human Legue con "Love Action", poi gli Strangler, Grace Jones, Mantronix, Brian Eno e i Beach Boys. Eclettismi funanbolici. Chissà che effetto fanno su orecchie innocenti? Aurelio Cianciotta Mendizza