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. elettronica, experimental
Various Artists
Children Of Mu
<2CD> Planet Mu
Label showcase (in doppio cd) per la Planet Mu di Mike Paradinas, grande assente di questa raccolta, la prima dopo 'The Cosmic Force Of Mu', del 2001, ad inglobare nuovi arrivi in scuderia, sempre praticando un'elettronica intelligente, sperimentale, modulata in un arco di stili e sottogeneri assolutamente vario e fecondo. Accanto ai nomi di Luke Vibert, di Venetian Snares e di Leafcutter John (che abbiamo avuto modo di apprezzare in Italia durante la quarta edizione del festival Dissonanze) ne compaiono altri meno noti, quelli di The Gasman, che apre con 'Imodium', montando ad arte ed iterando canti pastorali e microsuoni (in sottofondo), al contrario di Chevron, subito dopo, già vibrante nel più ritmico e abrasivo 'Swimmin' Lessons'. Torna Jega, con una traccia inedita, la prima dopo quattro anni, con synth efficaci e ritmiche moltiplicate in passaggi repentini tipici del suono drill and bass mentre Datach'i si applica ad atmosfere più acide e distorte in 'Kahknkunt'. Elegiaco inizio per Julian Fane in 'Statis' che continua su linee melodiche scandite da acuti campanellini, ottimo Lexanculpt con 'Samus', curatissimo nei suoni, molto innovativi. Funky schizoide ed ultracontemporaneo quello di Subjex, una strada (quella di recuperare la valenza del groove) seguita dallo stesso Luke Vibert in 'Homewerk', influssi che creativamente Patrick Wolf esorcizza agitando i fantasmi del pop anni ottanta nella divertente 'A Boy Like Me'. E' un altro dei nuovi arrivi, Joseph Nothing, con 'Piazza Of Tomorrow' ad aprire il secondo cd, un incisione gentile e sognante, seguita in contrasto, da 'Shopliftin' Gabba', di Shitmat, che non centellina le energie in trattamenti dal gusto noise (con aggiunta di cornamuse). Ritmi electro travisati in connubi estremi per Nautilis, echi synthpop anche per i Local, pur sempre figli di Mu, sospensioni eteree quelle di Weavear001 nell'elegiaco 'A Step Aside', chitarre fluttuanti per Urban Myth & Steve Beresford. Si chiude con Guilty Connector deflagrando nelle frequenze e con Hrvatsky fra accorte nenie e trasalimenti elettronici..
Aurelio Cianciotta