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. elettronica, dubby, minimal
Deadbeat
*Somethin Borrowed, Something Blue
<CD> Scape Music/Wide
Dub ed elettronica rarefatta per Scott Monteith, aka Deadbeat, musicista con base a Montreal, di recente convolato a nozze, e nuovamente sotto i riflettori, dopo 'Wildlife Documentaries', sua precedente uscita, senza contare inoltre, nel 2003, un progetto di house minimale, in collaborazione con Stephen Beaupré. Quasi ambientale, astratta e fortemente emozionale, questa produzione è ben confezionata, con suoni curatissimi e suggestivi, adeguando a dinamiche contemporanee ed in maniera intelligente le influenze roots delle sonorità che fungono positivamente da modelli. Si susseguono a ondate tappeti sonori davvero dilatati ma d'incredibile pulizia, a cui s'aggiungono riverberi, bassi profondi, o delicate emergenze, da percepire fra le righe, sensibilizzandosi nell'ascolto, spesso ipnotico, mai monocorde, che nella reiterata applicazione di moduli densi trova la propria cifra stilistica. Dieci le tracce, per un totale di 70 minuti, a chiudere in crescendo, con una memorabile incisione,'Portable Memory (The Final Cut)', in principio scarna, ma via via aggiungendo sostanza e sentimenti. Una produzione in apparenza timida ma che sa riscaldare il cuore.
Aurelio Cianciotta