neural online


 
 
 > Archivio Recensioni  > Neural Magazine  > Neural Station  
 > emusic  > new media art  > hacktivism  

. post rock
Dntel
Life I Full Of Possibilities
<cd> Plug Research/Audioglobe
Che dolce malinconia si insinua immancabilmente all'ascolto del debut album di Dntel (aka Jimmy Tamborello) in questa prova che sembra unire gli American Analog Set alle creazioni della Sonig di Colonia. Come i primi hanno dimostrato, è possibile coniugare leggerezze pop di derivazione inglese ad elementi digitali e sperimentali; ma Dntel si spinge oltre e accoppia brani di pop zuccherinoÊad elucubrazioni di minimal techno ('Fear of corners') o addirittura ambient ('Pillowcase'). Bisogna però ammettere che, dove l'aspetto vocale manchi o sia in secondo piano, anche il fascino e la sorpresa vengono a mancare. Ed infatti ciò che si ricorda con maggior piacere del disco sono: la voce sussurrata e delicatissima di Meredith Figurine in 'Suddenly is sooner than you think' con le sue tastiere ed i suoi loop; le lucentezze brit-pop di '(This Is) The Dream of Evan and Chan' catturate dalla voce di Benjamin Gibbard e dal ritmo d'n'b di Tamborello; le chitarre con tanto di accompagnamento di violino della finale 'Last Song'. Fra i numerosi ospiti spicca Brian McMahan (ex Slint, ora nei The For Carnation) ed il suo supporto alla chitarra ed alle liriche che prende forma nella perla della collezione 'Why I'm so Unhappy': un soffice sospiro di Rachel Haden, che sembra ricreare i migliori momenti della discografia di Tara Jane O'Neil, e calme armonie post rock per pomeriggi autunnali.
Michele Casella