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. elettronica, indie
DRM
Haiku
<CD> Margarita
Splendido album di debutto per Marzio Aricò, Alessio Ghionzoli e Federico Madeddu, in arte DRM, da Pisa, Italia, anche se i suoni, raffinatissimi, sembrano maggiormente in odore di mitteleuropa, minimali, glitch, click'n'cuts, riflessi calibrati della club culture internazionale, ben assorbita e metabolizzata con personalissimo stile. Punto di forza la capacità su strutture essenziali di rendere secondo le metriche dell'idioma nostrano ed in forma canzone tutta la contemporaneità indotta dall'elettronica, senza dover pagar tributi forti a generi rigidamente codificati, facendo tesoro di sussulti intimisti ma depurandoli da tensioni forzatamente cantautoriali. 'Una generazione chimica' (incisione in collaborazione con i tedeschi To Rococo Rot) si sottrae alla dicotomia tra pop e sperimentazione, modulando i linguaggi colti della ricerca di frontiera con noncuranza partecipe. Suoni molli ed inquieti, adatti a risuonare nel buio di stanze di provincia, evocativi ed oscuri, fratturati e melodici, 'Febbre' ad esempio, o la breve traccia iniziale (meno di due minuti) 'Barcellona'. In altri episodi i ritmi incedono invece a scansioni più tese, 'Voodoo', 'Ci siamo così Ignorati', comunque sempre lavoratissimi e trasversalmente eleganti. Un album perfetto, che non potrà passare inosservato. I DRM s'impongono subito con questa produzione come una delle realtà di rilievo del panorama nazionale.
Aurelio Cianciotta