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. elektro
Dron
Xenologix
<cd> Elektrolux
Un'eccellente conferma, quest'album dei Dron, terzetto che ricordiamo per una traccia in Elektro Codes Three. Frederik Dahlke, Ingo Zobel e Christoph Abert, disegnano millimetricamente un paesaggio contemporaneo di asciutta fattura nel quale le macchine pulsano felici senza alcuna nostalgia per quando la musica era ancora fatta da gente che suonava accordi e strumenti. Adesso si suonano pattern, si elaborano campioni, si scelgono e si modificano ritmiche, si procede per tagli, si costruiscono personali biblioteche di suoni. La combinazione delle macchine e dei procedimenti adottati diventa allora la costruzione della propria poetica, un abito confortevole, una pelle nella quale rigirarsi, come in 'Spool', ovattato e liquido brano d'apertura o come in '(=dne', dodicesima e penultima traccia, languida e rarefatta. Frammenti sonori che viaggiano verso i bordi delle galassie. 'Plateau', semplice, insistente e perfetta, o 'Tubek' prima dilatata poi più radioattiva.
Aurelio Cianciotta Mendizza