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Duran Duran Duran, Very Pleasure, Cock Rock Disco . plagiarism, breakcore, elettronica
Duran Duran Duran
Very Pleasure
<CD> Cock Rock Disco
Il ritorno in pompa magna degli 'autentici' Duran Duran non poteva essere prevedibile da parte di Ed Flis (principale responsabile di questo originale progetto plagiarista, erroneamente attribuito da alcuni a Jason Forrest, label manager della Cock Rock Disco). Con un Simon Le Bon imbolsito a far da colonna sonora alle immaginifiche elucubrazioni pubblicitarie che reclamizzano un'importante azienda di telefonia mobile, le distorsioni elettroniche, il breakcore pulsante, i riff rubati, assumono nella mescolanza un aspetto ancor più paradossale, abusando per mezzo soltanto di una semplice assonanza delle frivole grazie del pop. Assieme a Michael Chaicken ed a Tony Gabor, Ed non conosce sosta mettendo a dura prova la scheda audio del suo laptop, nessuna nostalgia è possibile, non v'ingannino le bizzarre citazioni fotografiche sul sito della label (altro che modernariato musicale!), qui tutto parla dei giorni che stiamo vivendo: 'I Hate The 80s' recita subito il brano d'apertura e non potrebbe essere altrimenti, sommersi da insulsi revival che quasi sempre nascondono una reale mancanza d'idee. Le dissonanze si sovrappongono, lasciando pochissimo spazio a melodie-giocattolo, nella traccia numero tre, 'Gaetan', od azionando campionamenti difficilmente identificabili, brutalizzando le forme del toasting in 'Hard Girl', amplificando sospetti frammenti sonori (porno d'annata?) in 'Interlude', imbastendo connubi improbabili fra hip hop, energy disco, suggestioni space ed easy listening in 'Pilldrive', compendio delle tecniche di cut-up utilizzate (ci perdoni il vecchio William Seward Burroughs). Schegge devianti, iperboli audio, attitudine al dissidio: questi ragazzi hanno le palle (e lo si vede anche nel bellissimo artwork di Stunt Rock).
Aurelio Cianciotta