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Dzihan & Kamien, Fakes, Couch Records, Family Affair . electronica, down beat, jazz, soul
Dzihan & Kamien
Fakes
<2CD> Couch Records/Family Affair
Produzioni tipicamente di scuola viennese nel nuovo album doppio di Dzihan & Kamien, mescolando elettronica e ritmi down beat, atmosfere contornate da stilizzati accordi jazz-soul e da influenze pił etniche, un gusto quello per le sonoritą di taglio esotico (in quel caso balcaniche) che aveva gią portato Vlado Dzihan ad operare assieme a Goran Bregovic, sotto la regia di Kusturica, per la colonna sonora di 'Arizona Dream'. Seguendo il filone electro-jazz che ha caratterizzato il suono austriaco dell'ultima decade sono raccolti (nel primo dei due cd) alcuni fra i remix pił significativi mai elaborati da questo combo. Si parte con 'Donāt Explain' di Billie Holiday, superbamente ristrutturato nelle ritmiche, e subito si entra nel giusto climax. Si continua, grazie ad altrettanto fascinose note arricchite da tappeti di synth ed accurate melodie, con 'Homelands' di Nitin Sawhey, dalle percussivitą contenute ma di matrice tribale. Con 'Never' di Lyn Leon si lambiscono i territori dell' r'n'b, ed anche il seguente 'Busenfreund' dei Tosca, ripercorre un andamento tenue e 'sospiroso'. Qualitą particolarmente elevata, sia pure senza innovazioni di rilievo rispetto al genere d'appartenenza, ormai consolidato nelle formule (che non a caso rispolverano anche il Serge Gainsbourg di 'Je t'aime, Moi non plus'). A caratterizzare maggiormente l'appartenenza ai drappelli del nu jazz il secondo cd, affidato all'interpretazione alquanto di maniera del Brut Imperial Quintet, che arrangia alcuni fra i brani pił famosi del duo in un continuum della durata di diciassette minuti. Falsi d'autore quindi, o meglio intrecci, delle scene afferenti al modernariato musicale, vibrazioni di uno stile che fu ed in parte ancora riesce a modificarsi sotto l'impulso dell'elettronica.
Aurelio Cianciotta