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Erik Levander, Tonad, Neon . electronica, experimental
Erik Levander
Tonad
<CD> Neon
Ha solo ventitré anni e viene da Linköping, in Svezia, anche se adesso vive a Copenhagen, dove studia architettura, Erik Levander, al suo debutto su Neon, etichetta dell'omonima galleria d'arte di Brösarp, assai interessata alle sperimentazioni musicali, promotrice d'installazioni, seminari e concerti, a testimonianza di connubi sempre più stretti fra le differenti discipline che nella cultura digitale ritrovano un'efficace sintesi. Il suo background musicale comprende esperienze molteplici (suonare in una band latina o interessarsi al post-rock) ed in Tonad, in particolare, le molte possibilità espressive dell'elettronica sono esplorate con approccio studiato, ben orientando le dissonanze glitch ed il respiro armonico degli accordi, che risuonano melanconici, con reminiscenze che riportano a certe atmosfere di Fennesz, o ad Oval, a tutto un ventaglio d'elaborazioni contemporanee che partendo dalle teorie ambient interpretano il minimalismo in nuove forme, in chiave maggiormente emotiva, dando vita ad intimi paesaggi sonori, assecondando una predisposizione che connette astrazione e stati d'animo, qualità specialissima che sembrava confinata nella musica classica. Sette le tracce, registrate fra il 2002 ed il 2003, in totale poco meno di quaranta minuti, solo 500 copie, evoluzioni dagli esiti delicatissimi e soavi, pur fra dissonanze, fratture ed elaborazioni dense, soundscapes e melodie articolate che riflettono un approccio complesso ed innovativo.
Aurelio Cianciotta