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. pop
Flightcrank
Beyond All Reasonable Doubt
<cd> Copasetik/Audioglobe
Ci vuole coraggio. Leroy Thormill, è risaputo, militava in uno dei gruppi più decisivi e crudi di questi ultimi dieci anni: i Prodigy. Se n'è andato, quasi sbattendo la porta, come Robbie Williams dai Take That, come John Lennon dai Beatles. "Non ero felice" dichiara nelle interviste. Come se la felicitè fosse una cosa semplice, per un musicista di successo o per chiunque. Ha abbracciato la carriera solista, recidendo in un colpo, i vecchi legami. E fin qui tutto bene. Questo suo primo album solo è anche bello: oltre ogni ragionevole dubbio. Non si lascia, senza avere la possibiità di riuscire, una band planetaria e miliardaria. Questa prova di Flightcrank ha cipiglio autoriale, con uno svolgersi, in qualche modo, simile alle vicende dell'ultimo album di Tricky dopo i bagordi del successo trip-hop. Un ritorno alle origini, un po' meno reggae e roots e più vicino invece a matrici beat-folk e soul lo-fi venate da un'attitudine indie. Orfani entrambi, loro malgrado, di un'intensità, come dopo un amore cocente che si è rinnegato, come in un rapporto impossibile da mandare avanti. In ogni caso apprezzabile. Presenze importanti che hanno contribuito ad arricchire questo buon lavoro quelle di Finley Qualye, Mad Professor e Lee 'Scratch' Perry.
Aurelio Cianciotta Mendizza