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. ethno dance
Govinda
Wish You Were India
<CD> Nun Entertainment
Bollywood colpisce ancora, il trend è forte e per i Govinda che su queste atmosfere lavorano ormai da oltre dieci anni, non sappiamo sinceramente, se la smodata attenzione nazionale, per l'intreccio fra dance e musica indiana, sia un bene o piuttosto il contrario. L'abuso di sonorità 'bhangra-derivate' è fatto compiuto anche in terra italica se Pan'Jabi Mc arriva a Sanremo e se un network potente come quello di Radio Deejay decide di investire su sonorità alla 'Mundian To Back Ke' (un'incisione anche poco recente, che risale al 1998) e se si aggiunge la consueta fittizia eccitazione apportata da qualche commercial o sigla televisiva azzeccata il panorama di riferimento è bello e completo, dimostrando quanto certe strategie siano delineate a priori. Difficile, quindi, non farsi prendere dal fastidio derivato dall'affollamento mediatico, pur non dispiacendo 'Wish You Were India'. L'album, soprattutto negli episodi meno caratterizzati da sonorità dance, è vivace e gradevole, in alcuni casi ispirato, come nella traccia numero tre, 'Yasomati', con l'apporto della voce di Franco Battiato, oppure nella sette, la title track, più dilatata ed eterea, mentre risultano non proprio aggiornatissimi certi suoni e trattamenti di derivazione italo-house. Un omaggio anche ai Pink Floyd (nella citazione del titolo) fra esotiche piacevolezze e riverenze a Khrishna e Shiva.
Aurelio Cianciotta