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. pop digitale, eletronica
Lali Puna
Faking The Books
<CD> Morr Music/Wide
Sulle delicatissime note della title track con l'ammaliante voce di Valerie Trebeljahr in evidenza, si apre il nuovo album dei Lali Puna, alfieri delle contaminazioni digitali pop, amatissimi cantori di derive ultra-contemporanee, a mescolare attitudini indie ed astrazioni concettuali, in ugual misura, misteriosi e dolci, sintetici ma allo stesso tempo già squisitamente adeguati anche per settori di fruizione non più di nicchia. Un suono 'normalizzato' ma ancora sapiente del nuovo, meno 'glitch' e più strumentale, che negli accordi di Markus Acher (The Notwist, Tied & Tickled Trio), fulcro musicale del gruppo, ritrova una dimensione di comunicazione forte, aumentando il volume degli amplificatori, con testi interessanti ("It's like in a B movie./ You always know what's coming next./ I am so sick and tired/ Of all your messes and your sweat./ Let the hero keep the house clean.") in 'B-Movie', o indotti tra scansioni electro-new wave, o dalle reminiscenze neo-rock in 'Micronomic'. Certo non mancano effetti vocali, influssi vintage fra synth d'annata e soluzioni che in alcuni momenti ricordano la produzione migliore degli Stereolab. Gradevolissimo l'ascolto, che non splende d'inediti adeguamenti al veloce susseguirsi delle scene elettroniche ma conferma l'estro, la vocazione alla composizione garbata, che esplora la fusione fra generi differenti, centellinando le evoluzioni tonali minimali, sensibili del non ovvio, solo in superficie schive, per attrarre al contrario estremo interesse, dispensando ancora mille emozioni. Un album di transizione, prima di capire a quali esiti definitivi porteranno le scelte successive.
Aurelio Cianciotta