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. electro
Lektroluv
<CD> 541 Records/Audioglobe
Anche l'electro ha i propri greatest hits, nuovi classici di un genere che soprattutto a partire dalle sue manifestazioni pop incomincia a mietere successi di rilievo, in particolare in questo momento in cui l'attenzione di molti è concentrata verso un recupero ampio di sonorità anni ottanta: sono quindi bene accetti i principali protagonisti di tali ritorni e contaminazioni, da Felix Da Housecat con Miss Kittin, ad Hell di 'Warm Leatherette', inglobando le futuristiche pose, le ambizioni dei Ladytron e l'attitudine 'music and performing art' dei Fischerspooner. Eppure, l'amore mai del tutto sopito per l'electro, aveva ripreso vigore con premesse diverse, in una sorta di culto alternativo che rimpallava tra il duro techno bass detroitiano e i dancefloor radicali dell'europa del nord. La scena adesso sembra essere stata definitivamente contagiata dalla freschezza, dalla disincantata ironia d'impronta 'international gigolò' e anche la 541 records sembra assecondare con piacere questa tendenza. Lektroluv scorre gradevole, con brani uniti fra loro ma divisi in tracce non giustapposte, quindi non mixate battuta su battuta, per la gioia degli aspiranti dee jay non possidenti, che al prezzo di un cd possono disporre di ben sedici tracce. Atmosfere contagiose, che inducono al movimento sincopato, difficile sfida a mio parere vinta dal remix di Tiga, 'Ocean Drive' degli FPU, adattamento irresistibile a sua volta del 'Crockett's Theme' da Miami Vice. Sul fronte dei furti e dei ringraziamenti da segnalare anche la stoogiana riscrittura a cura di Dakar & Grinser per 'I Wanna be your dog', il campionamento di Prince operato dagli Ural di 'Disco Kings', il tutto mentre monitorati dagli I-F 'gli invasori spaziali stanno fumando erba'.
Aurelio Cianciotta