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Lesser
Gearhound
<cd> Matador/Wide
Gearhound non fa che confermare perchè Lesser sia un membro effettivo del collettivo Disc. Innanzi tutto, perchè residente a San Francisco e poi per la sua passione per i drill, le frammentazioni e, soprattutto, gli skip dei CD difettosi. Il disco è quanto di più eclettico ci si possa aspettare dall'ultima generazione elettronica cresciuta con retroterra metal e sembra a tratti registrato su una musicassetta dove già compariva una compilation rock. Una radio digitale impazzita alla ricerca di canzoni pop del futuro ci guida attraverso ritmi travolgenti ma sincopati e disturbi dell'etere che interrompono di netto l'andamento, già assai alterato, delle "composizioni". Quando pensi di poter iniziare a ballare, sei costretto a fermarti, quando credi sia arrivato un attimo di calma, il flauto che stai ascoltando viene spezzato a vantaggio di una lontana litania pop e di un sound check strumentale. Senza un attimo di pace, "Gearhound" non lascia spazio alla premeditazione; tutto è improvvisato con grande maestria e, se proprio dovessimo evidenziarne un limite, sarebbe quello della eccessiva frammentazione. Un risultato eccellente che non può lasciare incertezze, un àlveo di idee che potrebbero riempire decine di LP di futuri alteratori digitali. Impossibile, infine, non innamorarsi delle migliaia di glitches che ricreano fuochi artificiali con cornice di pubblico estasiato in vena di applausi. E sono tutti più che meritati.
Michele Casella