neural.it
neural magazine
suoni futuri digitali
 
 
 > Archivio Recensioni  > Neural Magazine  > Neural Station  
 > emusic  > new media art  > hacktivism  

Martin Siewert, No Need To Be Lonesome, Mosz . elettronica, post-rock
Martin Siewert
No Need To Be Lonesome
<CD> Mosz
Seconda uscita per la Mosz, promettente label austriaca, che si concentra per l'occasione su Martin Siewert, al suo debutto come solista, in un progetto elettronico influenzato da ispirazioni melodiche e trasalimenti post-rock, ben supportato dall'estro e dalla perizia di Patrick Pulsinger, Martin Bradlmayr, Tony Buck e Werner Dafeldecker. Immaginifiche le ambientazioni, agite in risonanze millimetriche, pulsanti d'attitudine, alla ricerca di nuovi spazi operativi, laterali alle pratiche di sperimentazione estrema ma vividi delle ibridazioni contemporanee. Cinque le lunghe suite, oltre cinquantasette minuti che avvolgono in suoni corposi: chitarra, basso, organo e sintetizzatori, inglobati in un'elettronica ancora ludica e fascinosa, vicina per nostalgia ed ispirazione alle ultime elaborazioni di Fennez (a mescolare con gusto e competenza vibrazioni glitch, minimalismo, groove e dissonanze), strani attrattori di un epoca che sarà ricordata per l'eccitazione provocata dai cambiamenti e la nostalgia di un passato ancora incombente (con i luoghi comuni e le tecniche di ieri che si sovrappongono al nuovo). Una produzione di gran pregio, tagliata tra dilatazioni oniriche, cambiamenti repentini ed articolate progressioni di sapore quasi 'kraut rockä, dispensando piccole dosi di psichedelia, jazz e suoni anche organici, elettronica appetibile anche dalle generazioni meno giovani a testimoniare della complessità dei tempi, spesso controversi ma ricchi d'aspettative.
Aurelio Cianciotta